La malattia si presenta sotto forma di chiazze eritematose di colore rosso ricoperte da squame secche e biancastre che spesso provocano prurito e bruciore. Queste lesioni interessano tutto il corpo ad eccezione delle mucose. Il fenomeno di Koebner è tipico della psoriasi, compaiono cioè lesioni in prossimità di zone colpite da traumi tipo bruciature e cicatrici.
Tra i fattori di rischio ricordiamo la predisposizione genetica per cui la patologia è ereditaria,cause infettive per cui si sviluppa la malattia a seguito di infezioni batteriche o virali, uno stile di vita sregolato e l’obesità ne aumentano il rischio e la “comorbilità” cioè la maggior probabilità di sviluppare la malattia per chi è affetto già da morbo di Crohn o da colite ulcerosa.
I sintomi possono comparire in modo improvviso o gradatamente, a seconda dei casi, e si classificano in secchezza della pelle (xerosi), desquamazione, eritema, ipercheratosi, pustole e fissurazioni. E’ spesso presente anche il prurito. Potrebbero verificarsi lesioni alle unghie e nel soggetto maschio anche nel glande. Sono più rari, ma comunque noti, problemi oculari e artritici.
L’andamento della malattia è altalenante tra riacutizzazioni e remissioni. Manifestandosi a livello cutaneo per molti pazienti diventa un problema psicologico che si ripercuote anche a livello di qualità della vita. Le forme della malattia sono diverse: a placche, guttata, pustolosa, invertita ed eritrodermica.
La psoriasi a placche (detta anche volgare) è la più diffusa, interessa una superficie corporea molto piccola ed è una forma lieve.
La psoriasi guttata è una forma un pò più severa rispetto alla precedente e interessa giovani e bambini. Si manifesta con lesioni di un cm al massimo che si localizzano principalmente su arti, viso e tronco. Si è notata una frequente manifestazione in concomitanza di tonsilliti e faringiti.
La psoriasi pustolosa è molto rara e generalmente preceduta da un’altra forma della malattia stessa.
La psoriasi invertita è più frequente in soggetti in sovrappeso e presenta zone eritematose e non squamose.
La psoriasi eritrodermica è tanto rara quanto grave. Predilige soggetti maschi e si manifesta intorno ai 50 anni, debilita in modo severo e ha complicanze anche gravi.
La diagnosi della malattia non è facile in quanto si basa sull’aspetto delle chiazze e sull’anamnesi e può essere facilmente confusa con eczema, dermatite atopica e sifilide.
L’andamento della malattia non è prevedibile e le forme si presentano diverse da caso a caso. Non esiste una cura definitiva e spesso le cure protratte per tempi lunghi causano pesanti effetti collaterali. Le modalità di trattamento variano dai trattamenti topici (anche del cuoio capelluto), alla fototerapia, ai farmaci, ai trattamenti sistemici.
Sono stati sperimentati di recente farmaci biologici come gli anticorpi monoclonali, le citochine, i fattori di crescita tissutali e le proteine di fusione.
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